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sabato 12 e domenica 13 Ottobre 2013

Le masiere

I muri a secco o, secondo il termine popolare veneto, masière, rappresentano, nei territori di collina e di montagna, l’icona di un lavoro epocale, la traccia di una secolare impresa di adattamento dell’uomo al suo ambiente. Le trame ordinate e capillari dei terrazzamenti costituiscono ossatura fondamentale e motivo ricorrente dei nostri paesaggi agrari storici.

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In un momento storico in cui l’abbandono delle colture porta al degrado delle antiche sistemazioni agrarie e sempre più spesso vediamo i terrazzamenti cancellati dall’avanzare del bosco, permangono tuttavia esempi di agricoltura attiva che ancora modellano i fianchi delle nostre colline per ospitare vigneti, uliveti, orti, seminativi, prati e alberi da frutto.

Per queste realtà il muro a secco, oltre che una struttura fondamentale per l’assetto dei terreni, diventa un vero e proprio simbolo di resistenza. Il saper costruire, ma soprattutto ricostruire e mantenere efficienti, i muri a secco di versante potrebbe diventare una competenza sempre meno praticata e perpetuata, fino a rischiare di estinguersi. Può invece costituire una professionalità importante, soprattutto per le piccole realtà agricole o cooperativistiche che utilizzano le terre collinari e montane; una competenza utile alla difesa idrogeologica e un contributo essenziale al mantenimento dei paesaggi tradizionali.

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Grazie alla collaborazione della cooperativa MAMRE di Valdimolino, sui colli di Montecchio Maggiore (VI) , proponiamo un primo laboratorio formativo sulle tecniche di ricostruzione manuale dei muri a secco agrari. Il laboratorio, che si svolgerà presso la sede della Cooperativa MAMRE, è limitato a 8 posti, con riserva di precedenza per cooperative e piccole aziende agricole che intendono acquisire una competenza concretamente orientata (massimo un partecipante per ogni realtà).